Dal 1947 il pittore viveva e lavorava fra la Svezia e la Francia. Nel 2003, dopo essere stato colpito da una paralisi agli arti che lo aveva costretto in una sedia a rotelle, torno’ definitivamente nella sua terra natale. Nato nel 1925 a Storsjo Kapell, in Lapponia, Lindstrom frequenta i corsi alla Scuola d’Arte di Stoccolma diretta da Isaac Gruenewald (allievo di Henri Matisse), quindi all’Accademia di Belle Arti di Copenaghen, poi all’Art Institute di Chicago e per finire presso gli atelier di Fernand Leger e di Andre’ Lohte a Parigi (1947-48).
Le prime tele di Lindstrom, ritratti ed autoritratti, sono figurative. Nel 1954 a Stoccolma presenta la sua prima mostra personale, a cui ne seguiranno oltre 70 tra Parigi, Roma, Milano, Bruxelles, Washington, Lisbona, Copenhagen e Barcellona. Si lega con Bogart, Marfaing, Maryan e Pouget, piu’ tardi con Asger Jorn che esercitera’ una sicura influenza sul suo lavoro. L’artista svedese partecipa a numerose esposizioni collettive in Francia ed all’estero. Lo stile di Lindstrom si precisa gradatamente alla fine degli anni ’50: utilizza allora dei grandi secchi di colori puri, evolve intorno alla sua tela tesa su un telaio e posata a terra; l’artista esegue delle opere densamente materiche, scolpisce quasi nella pittura. Nel ’62 partecipa alla seconda esposizione della Nuova Figurazione che si tiene a Parigi; due anni più tardi espone con il gruppo Nord-Sud.
Nell’arco di svariati anni il pittore svedese realizza una galleria di ritratti di scrittori e di filosofi (da Oscar Wilde a Claude Levy-Strauss). Dipinge dei paesaggi ispirati dai ricordi della natura rude della Svezia del nord, dei personaggi delle mitologie scandinava e lappone. Negli anni ’80 Lindstrom realizza delle piccole sculture che poi dipinge. Negli anni ’90 soggiorna lungamente a Milano, esponendo presso la galleria San Carlo e a Roma presso la galleria L’Indicatore. Nel 1993 i “Grandi vetri” di Murano sono presentati contemporaneamente in Italia e in Svezia.